La spiegazione è suggestiva: dormire poco (e male) nelle notti di luna piena sarebbe un retaggio ancestrale legato alla possibilità di essere vittima dei predatori. Il sonno leggero nelle notti di plenilunio potrebbe quindi essere stato funzionale a pronte fughe davanti al pericolo. In realtà lo studio pubblicato su Current Biology afferma con certezza solo che i cicli lunari influenzano il sonno. Con la luna piena diminuisce l'attività cerebrale, cala il livello dell'ormone del sonno (la melatonina), aumenta il tempo per addormentarsi e diminuisce la quantità complessiva di sonno. Uno dei fattori in gioco è la quantità di luce, il plenilunio 'riduce' l'oscurità e il corpo umano reagisce di conseguenza diminuendo il sonno. La correlazione fra orologio biologico e cicli lunari è detta ritmo 'circalunare', e si affianca ai ritmi circadiani, predisposti alla regolazione veglia-sonno. Fino a oggi la leggenda del licantropo era il modo più diffuso per spiegare l'insonnia al chiaror della luna piena. Il licantropo, così chiamato dalle parole greche ????? (lupo) e ????????, (uomo) è una creatura leggendaria presente nella mitologia orrorifica di diverse nazioni nel mondo. Vero e proprio topos narrativo nel cinema e nella letteratura, il licantropo, nelle notti di luna piena si ricoprirebbe di peli assumendo sembianze lupoidi e diventando ferino, selvaggio, micidiale predatore. Secondo una visione più razionale si tratta di delirio zooantropico, tipico di patologie isteriche, che porterebbe chi ne è afflitto a veri e propri deliri con bisogno di mangiare carne cruda o addirittura sangue umano. Il fatto è che siamo tutti un po' licantropi e che quando la luce lunare inonda le notti il lupo mannaro che è in noi tenta di uscire allo scoperto... Credere alle leggende o alla scienza? Beh, alzi la mano chi, dopo aver letto queste righe non sta pensando che forse, il vicino di casa le cui sopracciglia si uniscono al centro della fronte, magari, chissà nelle notti di luna piena…